La situazione epidemiologica di questa malattia può costituire un serio pericolo per il patrimonio suino dei paesi attualmente indenni dalla malattia stessa, fra cui il terriotorio continentale della Repubblica Italiana.
Il Ministero della Salute ha previsto misure di intevento atte a scongiurare l’insorgere dell’infezione, fra le quali:
- formazione degli operatori per promuovere la consapevolezza del pericolo;
- incremento della sorveglianza sui cinghiali selvatici;
- rafforzamento della biosicurezza negli allevamenti di suini;
- controlli rafforzati su carni e suini vivi provenienti da aree a rischio;
- piani di diradamento dei cinghiali selvatici.
Preso atto di quanto sopra esposto per prevenire il rischio di contagio e diffusione della PSA negli allevamenti lombardi occorre intensificare le misure di sorveglianza e monitoraggio così come previsto dal “Piano regionale di prevenzione nei confronti della Peste Suina Africana” approvato con DDG n. 16743 del 16/11/2018.
Il Dipartimento Veterinario e l’Area Coordinamento Territoriale Vallecamonica-Sebino hanno già attuato buona parte delle azioni previste dal suddetto Decreto regionale (controlli e verifiche negli allevamenti suini e negli stabilimenti di macellazione, sensibilizzazione, coinvolgimento e informazione di altre Amministrazioni pubbliche); è anche in corso un’attività di formazione in collaborazione con la Provincia, con le Comunità montane e con le associazioni di categoria destinate ad allevatori, cacciatori e personale che opera, a vario titolo, sul territorio montano.
Aggiornato il 25 Marzo 2019 da ATS Montagna